Tutti si chiedono perché la pelle si abbronza… ma in pochi hanno le idee chiare. La pelle si abbronza grazie alla nostra grande stella, il sole, il quale emette radiazioni solari che interagiscono con la pelle stessa. Grazie ai raggi ultravioletti, che si dividono in UVA, UVB, UVC, si attivano i processi chimici di MELANOGENESI, produzione del pigmento bruno che colora la pelle. La stessa cosa accade nei centri estetici solarium, dove le radiazione della luce sono già selezionate dal tipo di lampada e dai filtri inseriti nella lampada solare stessa. In genere queste si suddividono in lampade ad alta pressione, che sprigionano maggiormente UVA, e lampade a bassa pressione, che abbondano in UVB.

Le radiazioni ultraviolette

La radiazione solare viene in gran parte assorbita dall'atmosfera terrestre che agisce da vero e proprio filtro. Le radiazioni che riescono a oltrepassare questa barriera protettiva naturale sono composte da tre diversi tipi di luce: - quella visibile ad occhio nudo; - quella infrarossa, invisibile e responsabile del senso di calore; - quella ultravioletta, che con le sue diverse lunghezze d'onda è causa della tanto ambita abbronzatura. Gli effetti di questi tipi di luce sull'organismo sono variabili, così come diversa è la modalità di assorbimento, 20% dagli occhi e 80 % dalla pelle. Luce visibile (37%): non è pericolosa per la salute, è molto importante per la regolazione del ciclo sonno veglia e l'andamento degli ormoni. Questa è in grado di stimolare la produzione di serotonina, un importante neurotrasmettitore, responsabile del senso di euforia e benessere. I raggi infrarossi (60%): la loro caratteristica più importante è la trasmissione di calore allo strato superficiale della pelle (strato corneo). Pertanto un eccessivo assorbimento può danneggiare la pelle . I raggi ultravioletti (3%):gran parte di essi, vengono riflessi dallo strato corneo superficiale e solo una piccola quota arriva negli strati più profondi . A seconda della lunghezza d'onda, si suddividono in Uv-A, Uv-B e Uv-C Le lunghezze d'onda più corte, si suddividono in UVC (200-290 nm), UVA (320-400 nm) e UVB (290-320 nm); in particolare:

UV-C (100-280 nm): hanno energia molto elevata ma vengono filtrate dall'ozono O3 e non raggiungono la superficie terrestre
    UV-A (320-400 nm):
sono i raggi meno energetici (l'energia è inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda), ma riescono a penetrare fino al derma dove possono danneggiare collagene ed elastina. Le radiazioni UV-A non promuovono il processo di maturazione della melanina ,tali radiazioni sono perciò responsabili della pigmentazione immediata della pelle ( finta abbronzatura), che compare già durante l'esposizione al sole e regredisce nell'arco di 2-3 ore (“fenomeno di Meyrowsky”).
    UV-B (280-320 nm):
inducono le più comuni reazioni biologiche dovute ad esposizione solare, sono eritematogenici e sono i veri responsabili dell'abbronzatura duratura, perché stimolano la melanogenesi, che prosegue anche dopo l'esposizione.

  • Radiazione solare e raggi UV

Come agiscono i raggi UV sulla nostra pelle?


La pelle si abbronza perché reagisce, per proteggersi, agli stimoli dei raggi UV. Quando la pelle è irradiata infatti si attivano alcune risposte biologiche:

    lo strato corneo inizia ad ispessirsi (ipercheratosi) in seguito ad un'aumentata mitosi delle cellule basali dell'epidermide, allo scopo di proteggere la pelle dalle radiazioni UV;
    inizia ad accumularsi b-carotene, una molecola antiossidante che agisce come stabilizzatore di membrana;
    vi è secrezione, con il sudore ecrino, di acido urocanico, molecola derivante dalla deamminazione dell'istidina, in grado di assorbire i raggi UVA;
    si attivano gli enzimi superossidodismutasi (SOD) e glutatione (GSH);
    si attivano i meccanismi di riparazione e replicazione del DNA;
    si attiva il principale meccanismo di auto-protezione dagli UV: la pigmentazione. Dapprima si produce una pigmentazione immediata e transitoria indotta dai raggi UVA e dalla luce Visibile, che inizia dopo pochi minuti dalla prima esposizione e dura 24-36 ore. Due giorni dopo la prima esposizione, tempo necessario ai melanociti per produrre melanina, inizia la pigmentazione ritardata in risposta ai raggi UVA e UVB viene indotta, da parte dei raggi UVB, la produzione di vitamina D nello strato delle cellule spinose (azione anti-rachitica).

La pelle - il nostro abito su misura

La stoffa con il quale è intessuta la pelle del nostro corpo è la più preziosa , unica e su misura. La coloriamo per renderla più bella e affascinante ma questo non basta a mantenerla sana. Infatti la dobbiamo proteggere dai danni che il sole può provocare con prodotti solari idonei, con fattori di protezioni specifici per il nostro incarnato, ma soprattutto prima, durante e dopo l’esposizione al sole, dobbiamo idratarla, nutrirla e coccolarla. Solo una pelle ben idratata e preparata al sole si abbronza omogeneamente e profondamente più a lungo.

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